venerdì 28 agosto 2015

Vangelo del giorno

Ufficio delle letture



V. O Dio, vieni a salvarmi 
R.
 Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuti nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant. Sorgi in mio aiuto, Signore.SALMO 34, 1-2. 3c. 9-19. 22-23. 27-28
Il Signore salva nella persecuzione
 
Si riunirono... e tennero consiglio per arrestare con un inganno
Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

I (1-2. 3c. 9-12)
Signore, giudica chi mi accusa, *  
   combatti chi mi combatte.
Afferra i tuoi scudi *
   e sorgi in mio aiuto.
Di’ all’anima mia: *
   «Sono io la tua salvezza».
Io invece esulterò nel Signore *
   per la gioia della sua salvezza.
Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
   che liberi il debole dal più forte, *
   il misero e il povero dal predatore?».
Sorgevano testimoni violenti, *
   mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
   una desolazione per la mia vita.
1 ant. Sorgi in mio aiuto, Signore.2 ant. Giudica la mia causa, Signore,
           difendimi con la tua forza.
II (13-16)Io, quand’erano malati, vestivo di sacco, †
   mi affliggevo col digiuno, *
   riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello, *
   come in lutto per la madre
      mi prostravo nel dolore.
Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
   si radunano contro di me
      per colpirmi all’improvviso.
Mi dilaniano senza posa, †
   mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
   contro di me digrignano i denti.
2 ant. Giudica la mia causa, Signore,
           difendimi con la tua forza.
3 ant. Celebrerò la tua giustizia, Signore,
          canterò la tua lode per sempre.
III (17-19. 22-23. 27-28)Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
   Libera la mia vita dalla loro violenza, *
   dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.
Ti loderò nella grande assemblea, *
   ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
   non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo.
Signore, tu hai visto, non tacere; *
   Dio, da me non stare lontano.
Destati, svegliati per il mio giudizio, *
   per la mia causa, Signore mio Dio.
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
   dica sempre: «Grande è il Signore *
   che vuole la pace del suo servo».
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
   canterà la tua lode per sempre.
3 ant. Celebrerò la tua giustizia, Signore,
          canterò la tua lode per sempre.
V. Figlio mio, custodisci le mie parole, 
R.
 osserva i miei precetti, e vivrai.
PRIMA LETTURA
 
​Dal libro del profeta Geremia4, 5-8. 13-28
 
Si annunzia l'arrivo del devastatore   Così dice il Signore: 
«Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Geursalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo
nelle città fortificate.
Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perchè io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perchè non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi».
Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perchè possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
Annunziatelo alle genti,
fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
Come custodi d'un campo l'hanno circondata,
perchè si è ribellata contro di me.
Oracolo del Signore.
La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità;
com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perchè ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
«Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene».
Guardai la terra ed ecco solitutidene e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
Poichè dice il Signore: 
«Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perchè io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò» 
RESPONSORIOCfr. Ger 4, 24-26; Sal 84, 5​R. Dinanzi alla tua collera, o Dio, la terra trema:* 
abbi pietà di noi, non distruggerci del tutto. 
V.
 Rialzaci, Dio nostra salvezza; placa il tuo sdegno
verso di noi: 
R.
 abbi pietà di noi, non distruggerci del tutto.
 
SECONDA LETTURADalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
(Lib. 7,10, 18; 10, 27;CSEL 33, 157-163. 255)
 
Eterna verità e vera carità e cara eternità!     Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perchè tu ti sei fatto mio aiuto (cfr. Sal 29, 11). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perchè ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce.
     O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perchè vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo potentemente dentro di me. Tremai di amore e di terrore. Mi ritrovai lontano come in una terra straniera, dove mi pareva udire la tua voce dall'alto che diceva: «Io sono il cibo dei forti, cresci e mi avrai. Tu non trasformerai me in te, come il cibo del corpo, ma sarai tu ad essere trasformato in me».
     Cercavo il modo di procurarmi la forza sufficiente per godere di te, e non la trovavo, finchè non ebbi abbracciato il «Mediatore fra Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5), «che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli» (Rm 9, 5). Egli mi chiamò e disse: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6); e unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere, poichè «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14).
     Così la tua Sapienza, per mezzo del quale hai creato ogni cosa, si rendeva alimento della nostra debolezza da bambini.
     Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi teneveno lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guaritò la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.
RESPONSORIO
 
R. O Verità, luce che splende al mio cuore, le mie
tenebre più non mi parlano. Ero smarrito, e mi sono
ricordato di te. * Ecco, ora ritorno, stanco e assetato,
a te fonte viva. 
V.
 Non sono io la mia vita: nel mio io, non potevo
vivere, in te mi sento rinascere. 
R.
 Ecco ora ritorno, stanco e assetato, a te fonte
viva.
ORAZIONE
 
     Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perchè anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell'eterno amore. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore. 
       R.
 Rendiamo grazie a Dio.

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